L’attuale situazione generata dall’emergenza sanitaria del Coronavirus ha indotto CNA Piacenza ad un’attenta riflessione a tutela del tessuto economico-produttivo provinciale.

Nel rispetto e nella condivisione di tutte le misure restrittive e di tutti i provvedimenti a tutela della sa-lute pubblica e dell’incolumità dei cittadini, emanati dalle Autorità e dalle Istituzioni territoriali, regionali e nazionali, CNA si è infatti attivata per monitorare attentamente la situazione sia a livello Regionale – aderendo al Tavolo permanente delle organizzazioni di rappresentanza, convocato dal Governatore Stefano Bonaccini – sia a livello nazionale con alcune richieste che la Confederazione ha già presentato al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, nel corso dell’incontro svoltosi due giorni fa.

“Proprio in questa sede nazionale – precisa il Presidente provinciale di CNA, Giovanni Rivaroli – la nostra Associazione si è resa disponibile a collaborare con le Istituzioni per tutelare sia gli imprenditori, sia i loro dipendenti. CNA, a tal fine, ha sollecitato l’adozione di un piano d’azione immediato per limitare i danni diretti e indiretti che l’emergenza in atto può produrre alle attività economiche, non limitando gli interventi alle sole imprese situate nelle cosiddette “zone rosse” individuate dai provvedimenti governativi. CNA ha messo sul tavolo alcune proposte che riguardano la sospensione dei pagamenti di natura fiscale, ma anche provvedimenti urgenti relativi al credito, ai contributi previdenziali, al potenziamento degli ammortizzatori sociali e alle tutele anche per lavoratori autonomi e liberi professionisti”.

Proposte concrete, con richiesta di un piano d’azione immediato a livello nazionale, senza ovviamente dimenticare la situazione a livello locale. “Da un monitoraggio effettuato in queste ultime ore sulle nostre imprese associate – commenta il Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza – è emerso un quadro preoccupante per diversi settori produttivi. Penso alle diverse attività commerciali e pubblici esercizi, alle aziende del settore meccanico ma anche a quelle dei trasporti. Proprio ieri una società piacentina, data la prossimità della zona rossa del territorio lodigiano, si è vista bloccare le merci trasportate al porto di La Spezia con conseguente richiesta ai trasportatori di effettuare il tampone per scongiurare la presenza del Coronavirus. La tutela della salute dei cittadini è la nostra priorità, ma siamo comunque preoccupati per queste misure restrittive che, al momento, non prevedono la possibilità per gli imprenditori piacentini di ottenere una congrua compensazione per il blocco, o la riduzione, della loro attività”. Proprio per questo, CNA Piacenza auspica un rapido coinvolgimento, da parte delle Istituzioni, di tutti i rappresentanti del tessuto economico produttivo piacentino.

“Chiediamo – concludono Rivaroli e Gambazza – un confronto con le autorità piacentine chiamate a decidere le misure di contrasto a questa emergenza, attraverso l’istituzione di un tavolo a cui dovrebbero essere invitate le parti sociali e le associazioni di categoria di tutti i settori produttivi, al fine di individuare e concordare interventi in grado di limitare al minimo gli effetti negativi, anche dal punto di vista economico, di questa situazione”.